Taormina. E’ stato presentato ieri mattina, a Palazzo dei Giurati, il progetto “Tao For Families”. Oltre al sindaco di Taormina, Eligio Giardina, erano presenti anche: Mario D’Agostino (vicesindaco), Tanino Carella (assessore), Italo Mennella (presidente dell’Associazione Albergatori Taormina), Alessandra Caruso (promotrice del progetto), MariaTeresa Papale (presidente dell’Associazione Arte & Cultura”), Salvo Fiumara (presidente del Centro Commerciale Naturale) e Nicola Salerno (tour operator). Alla base del progetto “Tao For Families”, nelle intenzioni degli organizzatori, la promozione della famiglia in tutte le sue forme e il tentativo di rilancio di Taormina come “città dell’accoglienza e meta turistica lontana da ogni tipo di pregiudizio”. “Io dico grazie – dice il sindaco Eligio Giardina – a coloro che hanno ideato questo progetto. Da parte mia c’è la massima disponibilità a sostenere l’iniziativa. Taormina da sempre è una città che accoglie turisti di tutti i tipi”. “A me è piaciuta tantissimo l’idea – dice Mario D’Agostino – che Taormina sia città dell’accoglienza. Noi abbiamo fatto di Taormina una capitale turistica e culturale, ma l’idea di farne una capitale della civiltà è qualcosa che sfugge alla maggior parte dei Comuni del comprensorio. Questa è una rivoluzione culturale. Quelli che noi definiamo gesti simbolici diventeranno elementi pratici. Quando tu dai il senso dell’accoglienza, è come se apri le braccia in senso ampio. Noi condividiamo questo progetto che ci apre ancora di più al mondo”. “Gli omosessuali davanti alla legge prima non esistevano – ha spiegato Alessandra Caruso – mentre la situazione adesso è cambiata. Noi dobbiamo sempre garantire la diversità, ma nel principio dell’uguaglianza. Taormina riparte da una storia importante di multiculturalità dovuta al fatto di essere stata meta di viaggi di grandi personaggi. La nostra città è stata per molto tempo un porto franco, dove venire a vivere liberamente lontano da sguardi giudicanti. Ora Taormina vuole rimpossessarsi di questo passato e come in un processo dialettico vuole scremare tutto il negativo che c’è stato e riportarsi alla ribalta nazionale come luogo di accoglienza e di eccellenza. Vogliamo dare l’idea che Taormina è compatta nel sostenere i diritti civili, proprio quando qualcuno, politicamente, fa l’esatto contrario”. “Abbiamo avuto la collaborazione dell’Associazione Albergatori e del Centro Commerciale Naturale – ha detto MariaTeresa Papale – e questo ci fa molto piacere. Vogliamo fare di Taormina un baluardo di civiltà. Non bastano conferenze, seminari e presentazioni di libri. Dobbiamo fare venire qui la gente e per fare ciò abbiamo bisogno della collaborazione di agenzie di viaggio, di tour operator, albergatori e commercianti”. “A noi albergatori non cambia nulla – spiega Italo Mennella – perché siamo abituati ad accogliere la gente. Per noi non c’è nessun colore, per noi sono tutti clienti e li accogliamo allo stesso modo. Il segmento già c’è, andrebbe solo rafforzato. Adesso va commercializzato con delle offerte e delle promozioni che non creano barriere. Mi dispiace che oggi a questo incontro mancano i commercianti. Qui ancora non si è capito che se si fa sistema possiamo dire qualcosa in più, come lo fanno Capri, Ischia, Sorrento e tutte le altre località turistiche”. “Il turismo gay, in Italia – afferma Nicola Salerno – produce un fatturato di 3 miliardi e 200 milioni. Quindi è un fatturato importante. Il target di clientela è medio-alta. A mio avviso potremmo fare qualcosa in più tutti quanti”. “Noi non abbiamo avuto nessun problema – spiega Salvo Fiumara – ad abbracciare questo progetto che per noi è naturale. Tutti i giorni abbiamo a che fare con persone di ogni genere”.