Chi è Josephine Francoise Philippine De Sales? Beh, potremmo rispondere la pronipote devota di San Francesco De Sales; la moglie giovanissima e amorevole di Giuseppe Filippo di Cavour e quindi la madre di Michele Antonio Benso di Cavour e la nonna paterna del più noto Conte Benso di Cavour, Camillo. Di fatto, Filippina De Sales, è la testimone privilegiata di un periodo storico vitale per il futuro dell’Italia che va dalla Rivoluzione francese al periodo del Consolato e dell’Impero napoleonico, quando il Piemonte è diventato parte integrante della Francia, alla restaurazione della Monarchia dei Savoia fino all’inizio delle guerre di Indipendenza. Piera Rossotti Pogliano è riuscita perfettamente attraverso una ricerca minuziosa storica, raccogliendo l’epistolario e inventandosi un diario personale, a fare non solo un ritratto di una donna non comune ma anche a tracciare la storia di un Piemonte giacobino e napoleonico. “Il diario intimo di Filippina de Sales, marchesa di Cavour”, opera di esordio di Piera Rossotti Pogliano, è un romanzo che ci immerge nei salotti nobili della Torino del periodo che scorre dal 1781 al 1849, da quando cioè Filippina de Sales arriva a Torino, ventenne sposa, alla sua morte giunta alla bella età di ottantasette anni. Poliedrica, energica, dolce e affettuosa la marchesa di Cavour, amata e rispettata da tutti, è stata in tutti i passaggi delicati del periodo storico in cui visse l’attento economo e custode dei beni e dei valori di casa Cavour. Savoiarda di nascita e di fede, ma per nulla bigotta e con un’educazione illuministica, Filippina De Sales riesce con la sua saggezza e amorevolezza, senza falsità, a diventare la segretaria personale e dama d’onore dell’irrequieta Paolina Bonaparte e a far transitare la sua casata sostenitrice del regime assolutistico nel nuovo mondo borghese, inserendone il figlio Michele, Barone dell’Impero, da poco sposato con Adele De Sellon, una calvinista di origine francese molto ricca e da poco nobilitata. Grazie all’intelligenza della madre, rimasta vedova, Michele otterrà da Napoleone molti favori, fra cui un grosso prestito, che gli consente di affittare la grande tenuta della Mandria per un allevamento di pecore merinos che producono lana molto pregiata e che diverrà per molti anni l’attività economica principale della famiglia Cavour. D’altronde proprio grazie alla dote di Filippina il marito Giuseppe Filippo riesce a comprare numerose terre e il palazzo di Torino in cui poi nacque e visse Camillo. Sempre grazie a lei la proprietà e la villa a Santena sono riportate al suo antico splendore diventando un comodo luogo di rifugio dal caldo estivo e le insurrezioni giacobite di Torino. La protagonista di questo romanzo storico è una donna determinata di grande cultura, consapevole del suo ruolo sociale e familiare, a tal punto da avere un’influenzare importante sul nipote Camillo, che ci viene da lei descritto come un giovane estroverso, a volte un po’ troppo irruento, accanito giocatore e donnaiolo, ragazzo intelligente e acuto a sua volte il celebre nipote Camillo le scrive lunghe lettere amorevoli chiamandola Marina (seconda mamma) definendola “una nonna nobile e giacobina”, aperta alle nuove concezioni politiche e sociali. Filippina è una donna abile a superare i momenti di crisi sociale e anche caritatevole verso i poveri delle sue campagne a cui fa distribuire minestre di patate, tuberi che fa coltivare nelle sue campagne. Il romanzo è arricchito da interessanti descrizioni della vita domestica, delle abitudini, dei costumi, di alcune ricette del periodo risorgimentale che ci riportano indietro e ci immergono in un’atmosfera d’epoca di immenso fascino.
Milena Privitera