Al giorno d’oggi gli standard urbanistici impongono in tutte le città che venga rispettato il giusto rapporto espresso in m2 che definisce le quantità minime di spazi pubblici per cittadino (aree per l’istruzione, aree per attrezzature di interesse comune, aree per il verde attrezzato, aree a parcheggio) da prevedere in relazione agli insediamenti. L’Italia, fatta eccezione per alcune aree archeologiche di chiara fama e adeguatamente valorizzate, presenta una straordinaria varietà di siti di assoluto rilievo dal punto di vista culturale e scientifico, ma carenti sotto il profilo della fruizione. Il nostro sito archeologico, se opportunamente organizzato, è in grado di promuovere e valorizzare il contesto, migliorandone la capacità di attrarre visitatori creando così un volano economico di cui anche la popolazione residente può beneficiare. Nel nostro paese siamo abituati a tenere in considerazione solo le “Aree a verde attrezzato” quali bambinopoli, le piazze attrezzate a verde e slarghi, non considerando, ad esempio, che nel nostro paese abbiamo una grande risorsa di particolare pregio ambientale, naturalistico e archeologico.
IL PARCO ARCHEOLOGICO DI NAXOS
Illustra la storia della colonia greca di Naxos, prendendo al contempo in esame le evidenze preistoriche, attestanti l’ininterrotta continuità di vita nel sito, dal neolitico sino all’arrivo dei Greci nonché testimonianze dal territorio (Cocolonazzo di Mola, grotta Monaci, Fiumedenisi, Malvagna). Naxos fu fondata nel 734 a.C. dai Calcidesi, salpati dall’isola greca di Eubea sotto la guida di Teocle. La città, nata sulla rotta che le navi euboiche seguivano per raggiungere Ischia e da lì commerciare con gli Etruschi, fu il fulcro dell’espansione calcidese in Sicilia dalla quale lo stesso Teocle si mosse per fondare Leontinoi e Katane. La storia della città, segnata dalla rivalità con la potente Siracusa, fu breve e si concluse nell’arco di poco più di tre secoli, quando fu distrutta nel 403 a.C. da Dionigi di Siracusa.
Il Parco Archeologico di Naxos presenta però diverse criticità:
- Poco pulito e trascurato.
- Negli ultimi anni, durante le stagioni estive ha rischiato di incendiarsi.
- Privo di illuminazione localizzata sui siti archeologici.
- Con strutture a protezione di agenti atmosferici precarie.
Ci impegneremo a migliorare tutto questo cercando di stimolare nella popolazione residente la consapevolezza del proprio passato e di promuovere lo sviluppo turistico.
“Intendiamo porre al centro del progetto della città lo spazio pubblico, come luogo di relazione e socialità”
- Per quanto riguarda la tutela, il progetto prenderà in considerazione l’intera area suscettibile a parco per adottare una regolamentazione degli usi del suolo in funzione della eco-compatibilità con la conservazione del patrimonio culturale e del paesaggio, con le esigenze connesse alla fruizione del parco stesso e con la qualità della vita della popolazione residente.
- Per quanto riguarda gli aspetti più direttamente legati alla valorizzazione, il progetto motiverà le scelte da compiere per rendere fruibili le diverse componenti del parco, restituendo senso ai resti visibili e contestualizzandoli nel paesaggio storico, in relazione agli aspetti della conservazione/tutela e a quelli della fruizione (visibilità, percorsi, forme della comunicazione; accessibilità ampliata alle diverse tipologie di visitatori; eventuali strutture per esposizioni e/o per attività di comunicazione divulgativa e scientifica ecc.). Sarà necessario proteggere dagli agenti atmosferici le preziose testimonianze del passato, anche con interventi a basso impatto ambientale e coperture a recupero energetico non soltanto con la funzione di protezione;
- Attenzione particolare sarà riservata al progetto della comunicazione, saranno prese in considerazione anche le eventuali attività didattiche ed educative che si intendono realizzare all’interno del parco (percorsi guidati, laboratori didattici, archeologia sperimentale ecc.), mettendo in essere tutte le sinergie con gli enti preposti ai diversi gradi di formazione (dall’infanzia alla terza età). Non và quindi trascurato il fondamentale ruolo educativo che i siti archeologici possono svolgere per avvicinare anche il pubblico dei più giovani ai tesori culturali che possediamo. Anche in questo caso però è necessario rinnovare la programmazione museale con itinerari mirati e percorsi didattici realizzati di concerto con le scuole.
- Per quanto riguarda i servizi, oltre all’area del parco, per la quale potranno essere progettati servizi igienici, percorsi, arredi, strutture di sostegno alla ricerca, alla valorizzazione e alla formazione ecc.
- Si porrà particolare attenzione alle ‘aree di bordo’, così da definire i rapporti con il contesto esterno (vie di accesso, trasporti, parcheggi, aree di sosta, recinzioni ecc.). E quindi la valorizzazione integrata dei paesaggi costieri, ad esempio la zona del porto turistico che potrebbe essere direttamente collegata al quartiere Recanati tramite percorsi ciclo-pedonali, e che permetterebbe ai turisti che arrivano al Porto di raggiungere in maniera totalmente autonoma il quartiere “invogliandoli” ad attraversare la nostra area archeologica e quindi vivere la nostra storia.
In sintesi il nostro paese avrebbe bisogno:
- Di un polmone verde, nel quale ogni cittadino può trovare il luogo ideale per trascorrere le sue giornate, dove può correre, passeggiare a piedi o in bici e socializzare.
- Di un parco con libero accesso tramite un card che includerebbe vari servizi quali bike-sharing e parcheggi collegato ad un abbonamento annuale (magari esteso all’intera famiglia) con un eventuale contributo minimo di spesa.
- Ciclo-pedonalizzazione dell’area.
- Realizzazione di aree ad orti, agrumeti, e piante autoctone di cui anche la collettività potrebbe occuparsene tramite progetti partecipati.
- Una riqualificazione del waterfront (zona Nike), direttamente collegato al parco in modo da crearne una continuità con il sistema dei percorsi.
L’art. 131, comma 1 del DLgs 22 n. 42 del 2004 Codice dei beni culturali e del paesaggio riporta la seguente definizione: Ai fini del presente codice per paesaggio si intende una parte omogenea di territorio i cui caratteri derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni.
Che il paesaggio sia importante per il nostro benessere, lo intuiamo: cerchiamo luoghi la cui vista dia il senso di armonia, di vivacità o di singolarità (e ciò che è armonico non è ostile, ciò che è vivace è allegro, ciò che è singolare prefigura cose nuove e quindi interessanti); fuggiamo invece i luoghi la cui vista dia il senso di disordine, di piattezza, di prevedibilità. Un paesaggio equilibrato e ordinato produce calma, sicurezza psichica e godimento estetico; un paesaggio disordinato o con elementi di casuale dissonanza produce disagio.
Claudia Vinciguerra
(Messaggio politico elettorale) – (Committente Mario Roma)