Taormina. “Ma dove è andato a finire il cosiddetto Marchio Taormina?” La domanda è stata posta dal consigliere comunale Pinuccio Composto. “Sono stato accusato, in passato, di avere frenato quest’iniziativa – ha detto Composto – adesso, però, la maggioranza può effettuare tranquillamente i suoi passi per concludere un progetto sul quale era stato realizzato un dettagliato studio grafico ed anche una ricerca dal punto di vista legale. Adesso che cosa fa la Commissione consiliare competente presieduta dal collega Piero Benigni?” Un argomento, questo, che va per la maggiore in questo momento di difficoltà. Per realizzare spider, profumi, centri commerciali, porticcioli, magari linee di abbigliamento, denominate “Taormina”, per il momento non bisogna chiedere nulla ai competenti uffici della Casa municipale: nell’era di marchi, firme e griffe, la “Perla dello Jonio” non può fare a meno, però, del copyright. Composto, adesso, ha fatto tornare prepotentemente di attualità l’argomento anche dagli scranni del Civico consesso. Secondo il sindaco Mauro Passalacqua, proprio Composto, quando svolgeva le funzioni di presidente dell’Assemblea cittadina, non avrebbe mai voluto affrontare l’argomento. Adesso è lo stesso consigliere che riaccende la miccia su una materia che interessa direttamente l’industria turistica. In ogni caso, Palazzo dei Giurati sta affrontando l’argomento. In questi giorni potrebbero svolgersi riunioni operative con imprese che già utilizzano la “Centauressa” simbolo della “Perla”. Si parla anche di eventuali sponsorizzazioni per la promozione turistica da quanti già usano lo stemma per profumi o altro. Capita anche che per dare maggiore visibilità ad un’iniziativa che si svolga nella propria struttura, invece di indicare il nome reale del paese del comprensorio turistico dove si tiene la manifestazione, si inserisce, facilmente, il nome di Taormina. Un andazzo che va limitato in qualche modo.
Tutti hanno sfruttato il nome di Taormina, anche paesi limitrofi al nostro comune sfruttano il buon nome di casa nostra.
Cerchiamo di riacquistare la nostra identità non facciamo come a Narciso che si guardava sempre allo specchio per vedersi sempre più bello. Rifacciamoci il trucco, riordiniamo le idee, e facciamo ripartire tutte le nostre attività.