Taormina. Importantissima svolta nelle procedure di intervento al cuore per i piccoli pazienti siciliani. Da oggi è possibile ridurre al minimo l’esposizione radiologica nei bambini sottoposti ad una procedura di elettrofisiologia. Il rilevante traguardo è stato raggiunto al Centro Cardiologico Pediatrico Mediterraneo-Bambino Gesù di Taormina, centro di eccellenza per le cure delle patologie del cuore dei bambini e degli adolescenti diretto da Giacomo Pongiglione, nato quasi tre anni fa in virtù di una convenzione tra la Regione Siciliana e il Bambino Gesù di Roma. Il nuovo sistema appena introdotto al CCPM, risultato di anni di ricerca e di studi per lo sviluppo di nuove e più efficaci tecnologie a supporto della medicina, consente una navigazione magnetica innocua all’interno del cuore e la ricostruzione tridimensionale delle camere del muscolo cardiaco. Tutto ciò con l’ausilio di alcuni cateteri che permettono al cardiologo di muoversi con precisione all’interno del cuore stesso limitando l’utilizzo delle apparecchiature radiologiche se non addirittura azzerandolo. Un primo intervento con l’impiego di questa nuova metodologia, è stato eseguito con grande successo al CCPM dall’équipe del reparto di Cardiologia diretto da Paolo Guccione, guidata dal cardiologo Alfredo Di Pino (referente per l’elettrofisiologia del Centro) insieme al cardiologo Elio Caruso, su un bambino di sette anni affetto da tachicardia parossistica, un disturbo frequente nel bambino e nell’adolescente. Tale patologia è causata da un’anomalia del sistema di conduzione del cuore che, in particolari condizioni, dà origine ad un’attivazione elettrica delle strutture cardiache particolarmente rapida, con impulsi che viaggiano all’interno di un circuito non fisiologico, anomalo. Questo tipo di aritmie è curato ormai in maniera definitiva al CCPM, attraverso l’interruzione della branca anomala del circuito per mezzo di una lesione. La procedura, denominata “ablazione trans catetere” è molto complessa e deve essere eseguita in laboratori dedicati, dotati di supporti tecnologici all’avanguardia, che adesso, al CCPM, si arricchiscono di questa nuova tecnica. Al Centro si eseguono da tempo procedure ablative, utilizzando sia la radiofrequenza che la crioablazione. Quest’ultima tecnica, estremamente sicura, viene riservata in special modo ai bambini più piccoli, soprattutto in presenza di circuiti anomali situati nelle immediate vicinanze del normale sistema di conduzione del cuore. Le procedure vengono eseguite posizionando, sotto la guida delle moderne apparecchiature, alcuni elettrocateteri (in genere 4) all’interno del cuore, attraverso il sistema venoso. Tali cateteri, con il nuovo sistema, da oggi possono essere introdotti senza l’ausilio del radiografo. “I sistemi di mappaggio tridimensionale introdotti al CCPM – afferma il medico Di Pino – hanno costituito una svolta nella terapia ablativa delle aritmie cardiache. La possibilità di abbinare questi sistemi alla crioablazione, aumenta l’efficacia e la sicurezza delle procedure. La procedura combinata di crioablazione e l’utilizzo del sistema di mappaggio tridimensionale ci ha consentito addirittura, in questo caso, di non esporre il paziente a radiazioni per l’intera durata della procedura. Il bimbo di 7 anni sottoposto per primo a questo nuovo intervento –prosegue il cardiologo- adesso sta bene ed potrà tornare a casa dopo appena due giorni di degenza, senza dover più assumere farmaci per la correzione dell’aritmia e soprattutto senza dover più subire altri interventi in futuro. Siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti –conclude Di Pino- mi auguro che in futuro questa procedura possa essere estesa anche ad altri tipi di aritmie dei bambini, noi siamo molto fiduciosi di potere restituire alla piena normalità questi piccoli pazienti”.