Taormina. Sabato 7 dicembre 2013, Antonio Lo Turco, presidente della “Fondazione Mazzullo”, ha introdotto al Palazzo Duchi di Santo Stefano di Taormina l’evento culturale straordinario di poesia, musica e pittura, che ha visto protagonista la poetessa-pittrice giarrese Maria Privitera. Subito dopo, si sono susseguiti gli autorevoli e appassionati interventi di Anna Castiglione Garozzo e di Girolamo Barletta. Maria Privitera ha presentato la sua prima raccolta di poesie dal titolo “Nel silenzio della mia anima” (Ed. Gruppo Albatros), attraverso la voce armonica di Rita Patanè, attrice taorminese. La poesia dell’autrice è un canto all’amore come sentimento universale, che appartiene a tutti. La poetessa ha scandagliato il sentimento dell’amore in 200 liriche, percorrendo i mille stati d’animo che si possono vivere durante l’innamoramento, descritti in monologhi e in dialoghi volutamente privi di dimensione spazio-temporale e proiettati in una sorta di ineluttabile ricerca del sé. Le poesie “gridano” anche il bisogno di pace e di silenzio dell’autrice e dell’umanità tutta. Versi emblematici della poetica di Maria Privitera sono: “Mi spoglio di ogni vergogna e mi rivesto di purezza”, “Ascolto il silenzio e gli parlo di te”. Una poesia fatta di dialoghi con un “Tu”, con la “Notte”, con “L’anima”, con “L’amore” e con la “Luna”, l’astro che da sempre ha raccolto le pene dell’umanità. E’ questo il miracolo della poesia hanno ribadito i relatori: fornirci la chiave di lettura di un sentimento semplice e difficile allo stesso tempo. Difatti l’amore che ci canta l’autrice è sì amore lacerato, amore doloroso, ma anche amore leggero descritto in punta di penna e anche di pennello. Pennello che l’autrice usa con grande maestria nei suoi quadri delicati e pieni di grande personalità artistica. Durante la serata oltre alla efficace recitazione di Rita Patanè, le poesie sono state accompagnate dalle note musicali al pianoforte della pianista Patrizia Caltabiano che si è esibita con musiche di Haendel, Schuman, Bach, Morricone e Chopin. La sala, gremita di qualificato pubblico attento e interessato all’ascolto, ha fatto da nobile cornice all’evento.