“Anche i lavoratori Asu della provincia di Messina – scrive in una nota Clara Crocè del Csa Sicilia – lunedì 23 novembre 2020 incroceranno le braccia in protesta contro il Governo regionale. I lavoratori Asu, in servizio presso i Comuni della provincia di Messina, aderiranno alla protesta lanciata dal sindacato Csa Sicilia per rivendicare la definitiva stabilizzazione dei lavoratori Asu da che oltre 20 anni assicurano i servizi alla collettività, con 600 euro al mese e senza contributi previdenziali. Gli Asu si occupano di protocollo, notifiche, servizi sociali, uffici di anagrafe e stato civile, tributi, urbanistica, igiene ambientale e manutenzione stradale. I lavoratori limiteranno la loro attività di supporto al dipendente di ruolo come prevede la legge. A rischio la chiusura di molti uffici che sono retti dai lavoratori Asu. Chiediamo al Governo regionale la storicizzazione delle risorse fino al 2038 e il recepimento della norma nazionale che prevede che i lavoratori Asu possano essere assunti in deroga alla normativa vigente”.