A Palermo e provincia, ogni anno, sono diagnosticati più di 500 nuovi casi di tumore della prostata, mentre in tutta la regione le diagnosi sono quasi 3.000. I dati sono sotto la media nazionale, tuttavia, pur avendo una percezione complessivamente positiva della propria salute (69%), quasi la metà dei siciliani over65 fa poco moto, due su tre sono in sovrappeso e quasi uno su quattro fuma. Abitudini da correggere, anche in età matura. In Italia, nel 2015 sono state più di 35.000 le diagnosi di questo tumore, un quinto del totale, il più frequente nei maschi con più di 65 anni. Oggi la popolazione anziana in Sicilia rappresenta circa il 19% del totale, percentuale che fra 20 anni arriverà a superare il 30%. Tuttavia, 8 anziani su 10 non sanno che si può prevenire o anche convivere con il cancro della prostata adottando stili di vita sani. Le cattive abitudini, comprese l’abitudine al fumo e il consumo di alcol, possono infatti essere corrette anche in età avanzata. Il consumo di frutta e verdura in Sicilia è basso: solo l’11,2% adotta una dieta sana, i fumatori anziani sono l’11,2% e uno su 10 è a rischio di eccedere con gli alcolici. Questa situazione, che si estende in misura più o meno evidente in tutta Italia, ha portato l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) a lanciare il progetto ‘Prostata: sul tumore vince chi gioca d’anticipo’, un vero e proprio “Tour della prevenzione” in ventitré città che permette agli oncologi di parlare esclusivamente agli anziani di lotta alle neoplasie nei centri ricreativi per la terza età. L’iniziativa, realizzata con successo da AIOM, grazie al contributo incondizionato di Janssen, farmaceutica di Johnson & Johnson, è giunta al suo ultimo appuntamento, che si svolgerà domani pomeriggio a Palermo alle ore 17:30 presso il centro CSA Auser in Via Nissa, 1. “Sapere che il 79% degli anziani non ritenga utile modificare le abitudini scorrette in età avanzata è preoccupante – ha commentato il prof. Antonio Russo, direttore dell’Oncologia Medica all’Azienda Ospedaliero- Universitaria ‘P. Giaccone’ di Palermo e consigliere nazionale AIOM -. È invece ampiamente dimostrata l’azione protettiva e antitumorale della dieta mediterranea e di una regolare attività fisica, in grado di contrastare i principali processi degenerativi legati all’invecchiamento, di prevenire i disturbi cardiovascolari e metabolici e diminuire anche il rischio oncologico. Anche fumo e alcol devono essere evitati, basti pensare che smettere di fumare in età avanzata, e lo confermano recenti studi, riduce il rischio di invalidità e morte fino al 34%”. Il tour si focalizza soprattutto sui tumori negli over65, primo tra tutti quello della prostata, per spiegare che si può prevenire, ma anche che quando colpisce può essere sconfitto e si può ritornare a una vita normale. Obiettivo dunque è intercettare questa fascia di popolazione per la quale non esistono programmi di informazione adeguati. “Correggere i comportamenti a rischio come l’abitudine al fumo, il consumo di alcol o la sedentarietà porta enormi vantaggi anche in età matura, riducendo la probabilità di sviluppare una neoplasia – aggiunge l’oncologo -. Con l’invecchiamento, il rischio di cancro è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte rispetto a quelle di 45-65 anni. Nonostante ciò, il 40% dei tumori può essere prevenuto attraverso uno stile di vita salutare. Una dieta sana ha importanti effetti positivi perché, quando si è colpiti dalla malattia, può rallentare la progressione del cancro e aiutare il paziente a rispondere meglio alle terapie. E l’oncologo ha un ruolo chiave nell’informare il paziente non solo sulla patologia e sui trattamenti ai quali sarà sottoposto, ma soprattutto su come gestire il tumore, partendo dalla correzione di quei comportamenti sbagliati come l’abitudine al fumo, il consumo di alcolici, l’alimentazione poco equilibrata e la sedentarietà”. “La maggior parte dei tumori della terza età – sottolinea il consigliere nazionale AIOM – è scoperta in fase avanzata. E spesso non tutti i pazienti accedono ai trattamenti più innovativi. Per questo nel corso dell’incontro sarà sottolineato il concetto di tempestività della diagnosi. Prima si riconosce la malattia, maggiori sono le possibilità di superarla con una buona qualità di vita, anche se si è ultrasettantenne. Dopo la diagnosi, più del 91% dei pazienti colpiti da tumore della prostata oggi sopravvive o convive con il cancro. Ma a differenza di altri tumori, per quello prostatico non esistono ancora programmi di screening efficaci come la mammografia per il tumore della mammella e il sangue occulto nelle feci per quello del colon-retto”. Durante l’incontro sarà anche distribuito l’opuscolo informativo realizzato da AIOM, che consente a tutti i cittadini, ai malati e ai loro familiari di conoscere la patologia, capire cos’è e come si arriva alla diagnosi, fornendo consigli pratici su come gestire il forte impatto che la malattia ha nella quotidianità della persona. “La nostra azienda è orgogliosa di scendere in campo al fianco degli oncologi dell’AIOM in un progetto così importante – afferma Massimo Scaccabarozzi, Managing Director di Janssen, che ha reso possibile il progetto –. Le campagne focalizzate sulla prevenzione e sulla creazione di cultura sui tumori rappresentano la nuova frontiera nella collaborazione tra società scientifiche e aziende farmaceutiche. Il nostro scopo non è solo fornire ai pazienti le migliori terapie possibili ma contribuire a far sì che cultura, conoscenza e prevenzione possano continuare a diventare un’arma in più a disposizione per la sconfitta di un male, che conoscendolo meglio, può in primis essere evitato e poi, quando purtroppo dovesse presentarsi, essere curato nel miglior modo possibile”.