“L’autismo non è una malattia, è una neurodiversità ad esordio precoce e che accompagna la persona durante tutta la sua vita. L’aumento della prevalenza nella popolazione rende necessario mantenere alto il confronto tra specialisti e istituzioni. L’inclusione, infatti, è un obiettivo raggiungibile attraverso una più efficace rete tra le istituzioni, i servizi e le famiglie che devono essere ascoltate e aiutate”: a dichiararlo, Sabrina Baieli, neuropsichiatra infantile e responsabile del modulo di Unità di Intervento Intensivo Precoce (UIIP) del Centro Autismo dell’ASP di Catania.
La dott.ssa Baieli lo ha ampiamente discusso nel corso della sua interessante conferenza svoltasi nella sala assemblee dell’istituto alberghiero “Principi Grimaldi” di Modica che ha visto la partecipazione di alunni delle ultime classi, insegnanti di sostegno e genitori. Il convegno è entrato nel vivo subito dopo i saluti di rito da parte del dirigente scolastico, Bartolomeo Saitta, sempre pronto a condividere i progetti sociali del Kiwanis, del presidente del club di Modica, Maria Zingale che ha sottolineato che l’iniziativa del Kiwanis club di Modica si svolge nell’ambito delle iniziative sulla giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, dell’assessore alle Politiche sociali e all’inclusione del Comune, Chiara Facello, che ha posto la necessità, da parte dell’ente, di accompagnare le famiglie con progetti di vita per i ragazzi autistici elevando le figure di supporto per l’assistenza essenziale per chi è vittima dei disturbi delle spettro autistico, del luogotenente della Divisione 3 della Sicilia del Sud Est, Giovanni Occhipinti.
“Autismo e scuola quali strumenti per una reale inclusione” è stato il tema affrontato da Sabrina Baieli con l’ausilio di slide che hanno reso il percorso informativo più chiaro e comprensibile all’attento uditorio fatto per la maggioranza da giovani studenti.
“L’autismo – dice Sabrina Baieli – si caratterizza per atipie della relazione, della comunicazione sociale e dell’area degli interessi, manifestazioni che si esplicano con intensità diversa da soggetto a soggetto in un continuum che spiega il ricorso al termine di disturbi dello spettro dell’autismo per indicare proprio queste caratteristiche. In Italia oggi un bambino su 77 nella fascia di età tra i sette e i nove anni ne rimane colpito. La fonte è il Ministero della Sanità. Interessate oltre mezzo milione di famiglie, ancora oggi c’è molto da fare sul piano della ricerca, della diagnosi precoce e dell’assistenza. Facendo riferimento al Report ISTAT denominato L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità anno 2022-2023, si rileva una fortissima crescita degli alunni con disabilità: 338mila di alunni e alunne, con un incremento del 7% rispetto all’anno precedente, il 4,1% del totale degli iscritti di alunni di ogni ordine e grado. I disturbi dello spettro autistico rappresentano il 31,8% del totale degli alunni con disabilità di tutte le scuole, circa 107mila alunni. Sin dall’ingresso a scuola è bene che tutte le istituzioni coinvolte nell’assistenza e nelle cure collaborino con le famiglie per il progetto di vita della persona autistica, ed è la ragione per la quale molto c’è ancora da fare per rendere omogenei e qualitativamente funzionali, secondo standard ottimali, in tutto il territorio nazionale i servizi diretti, non solo alla persona autistica, ma anche alle famiglie, che non possono essere lasciate sole in questo percorso”.