ROBUR-ASD LETOJANNI 1-0 (sosp.)
ROBUR: Saglimbeni, Di Natale, Smiroldo, Donato, Riccobene, Lo Turco, Briguglio, Agnone, Gagliano (59’ Manuli), Calì, Ucchino. All. Giovanni Ruggeri.
ASD LETOJANNI: Giordano, Feliciotto, Smiroldo, Valastro, Camarda, Bucceri, Contarino, Siligato, Pedale, Gullotta, Paiano. All. Salvatore Intilisano.
ARBITRO: Lo Presti di Messina.
RETE: 41’ Agnone.
NOTE: al 52’ espulsi dalla panchina Pace e Alessandro Intilisano per proteste; al 61’ Gullotta e Camarda per lo stesso motivo.
Letojanni. Un derby, quello fra Robur e Asd Letojanni, finito male, anzi non finito affatto, visto che il direttore di gara, Lo Presti della sezione di Messina, si è visto costretto a sospendere l’incontro al 19′ del secondo tempo per intemperanze in campo di atleti e dirigenti della squadra del presidente-giocatore, Alessio Camarda. Questi avevano, infatti, contestato in maniera piuttosto concitata una decisione della giacchetta nera messinese, colpevole, a loro avviso, di non aver punito col cartellino rosso un avversario per un brutto fallo ai danni di un loro compagno. Una protesta fuori le righe certamente, che è subito costata l’espulsione contestuale della punta gialloblu Gullotta e dello stesso massimo rappresentante della società, Camarda, che, per l’occasione, indossava anche la fascia di capitano. Da qui aveva inizio la bagarre sul terreno di gioco, che si trasformava in un massiccio inseguimento all’arbitro, il quale per sfuggire a quella sorta di assediamento non trovava di meglio (protetto da un dirigente della Robur e dal commissario di campo) che guadagnare gli spogliatoi, mettendo, così, fine anzitempo al match. Il quale, per la verità, seppur permeato da un certo nervosismo, stava procedendo su binari piuttosto corretti, se si eccettuano alcune accese rimostranze da bordo campo dei panchinari, Leonardo Pace e Alessandro Intilisano, nei confronti del fischietto peloritano, il quale al 52’ non esitava un istante a mandarli precocemente a farsi la doccia. Un atteggiamento parziale del direttore di gara è quello che hanno rilevato i ragazzi del tecnico Turuzzu Intilisano, che, però, non giustifica una siffatta reazione, anche perché non porta loro alcun giovamento, se non l’appiedamento di una manciata di giocatori e quasi sicuramente la partita persa per 3-0 a tavolino. Per non parlare degli episodi rissaioli, che si sono verificati all’esterno del rettangolo di gioco (pare che ci sia stata anche un’aggressione ad un calciatore della Robur), i quali non hanno niente a che fare con lo sport, che in questo modo viene fortemente mortificato a danno anche dell’immagine della cittadina rivierasca. Ma torniamo alla partita, che tecnicamente ha offerto pochissimo, vista la tensione, con la quale i giocatori sono scesi in campo. La Robur ha fatto registrare una leggera supremazia territoriale, rendendosi maggiormente pericolosa, tanto da concretizzare le diverse iniziative con la rete, che Agnone metteva a segno al 41’, girando facilmente in porta un traversone di Smiroldo, che la difesa gialloblù non riusciva ad intercettare. Bucceri e compagni tentavano di reagire, ma le loro incursioni venivano neutralizzate dal reparto arretrato, ben orchestrato dai vari Lo Turco, Di Natale, Smiroldo e Riccobene. Al 61’ il fallo di quest’ultimo su Contarino, punito col cartellino giallo, giudicato, però, inadeguato, era la scintilla, che accendeva oltremodo gli animi, provocando quell’inutile baraonda.
Antonio Lo Turco