La scrittrice Catena Fiorello è amareggiata per il comportamento di molti cittadini, che continuano a non osservare le più basilari norme di comportamento con cui si sta cercando di porre un freno all’emergenza coronavirus.
“Oggi è successa una cosa incredibile – spiega Catena Fiorello – per l’ennesima volta succede una cosa incredibile. Io porto il mio cane fuori due volte al giorno. Per il resto cerco di far fare a Pepè i bisognini sul balcone. Io preferisco uscire la mattina alle 9 e poi in serata intorno alle 21 perché in giro c’è meno gente. Ormai non dormo più, sono stravolta come tutti voi, mi addormento tardi, alle 3, alle 4 del mattino, perché penso tante cose. Oggi sono uscita verso le 10, un po’ in ritardo rispetto alle altre volte perché avevo dormito poco. Sono stata fuori qualche minuto, il tempo di far fare i bisognini a Pepè e poi sono rientrata a casa disperata”.
“Stamattina sono rimasta scioccata. La strada alle 10 era piena di gente. Tra l’altro credo di non avere mai visto nella via di casa mia così tanti cani. Al mio rientro ho chiesto a un signore, che si era fermato con il cane e chiacchierava al cellulare, la cortesia di farmi passare. Lui se n’è andato abbastanza stizzito. Nel frattempo da lì passava una signora di circa 70 anni che senza mascherina tossiva come se nulla fosse. E poi c’era un via vai di persone”.
“Una volta rientrata a casa, ho provato a chiamare più volte i vigili per chiedere aiuto. C’era un’attesa di circa 45 minuti. Avrei aspettato volentieri perché la mia è un’emergenza. Ma puntualmente cade la linea, perché è satura di chiamate”.
“Io mi reputo una cittadina mediamente normale, che non vuole morire per il coronavirus, che non vuole essere intubata, non vuole finire in sala di rianimazione perché capisco che già sono in affanno così. Vorrei cercare di mantenermi in salute, ma questo viene impedito da altre persone. Da quella strada, oggi, sono passate alcune signore vestite eleganti, che passeggiavano tranquille. Quando porto fuori Pepè io esco in ciabatte. Il mio è un dolore atroce, è una grande amarezza. Io sono profondamente addolorata”.
“Il coronavirus è una cosa grave, farà morire migliaia di persone. Ma come vi viene in mente di fare la passeggiata? Io questo mi chiedo. Noi siamo pecore, non ci meritiamo la libertà di agire. Siccome siamo pecore, ci devono mettere nel recinto e dire che non possiamo uscire più nemmeno per il cane. Per colpa di persone irresponsabili, da questa cosa non ne veniamo fuori. Io sarei più contenta se ci dicessero che i cani non li possiamo più portare fuori, perché siccome siamo degli irresponsabili, ci meritiamo questo. Noi non ci meritiamo la democrazia”.
“La spesa? Una volta la settimana. Al supermercato deve andare solo un membro della famiglia, lasciando nome e cognome. Mi riferiscono che c’è gente che va a fare la spesa anche per una busta di latte. Sono senza parole”.