“La quinta edizione del Festival Indipendente di Cinema Breve di Gravina di Catania si è conclusa dopo 4 giorni impegnativi, ma ricchi di contenuti e di ospiti che hanno coinvolto il pubblico e appassionati giunti per l’occasione. La tematica di questa edizione è stata Nuovi Orizzonti, un nuovo modo di vedere e pensare la realtà”: a parlare è la blogger Carlotta Bonadonna.
“La manifestazione – prosegue Carlotta – si è tenuta dal 26 al 29 maggio in diversi luoghi di interesse culturale di Gravina di Catania. Durante la serata finale, presso il Teatro Angelo Musco, da menzionare tra i riconoscimenti speciali assegnati, il premio Nataliberaweb, intitolato ad Armando Bonadonna per la miglior regia della sezione documentari. Il mio blog culturale è da anni media partner di diverse attività realizzate dall’associazione No_ Name, tra cui il Festival di cinema breve, Via dei corti. Quest’anno il premio, giunto alla sua terza edizione, è stato consegnato al regista polacco Rafal Malecki e al suo cortometraggio Rust”.
“Armando Bonadonna era un appassionato di fotografia, tra i più bravi fotografi subacquei siciliani, con diverse pubblicazioni e trofei, documentarista, presidente della prima tv privata a Taormina, videomaker, tra i primi collaboratori di Radio Taormina e amante dell’arte in tutte le sue forme. Armando è stato sempre innamorato di Taormina, città alla quale ha dedicato un documentario realizzato negli Anni ‘90. Ha sempre partecipato attivamente alle varie iniziative culturali e artistiche del suo paese, stimolando e trasferendo a tanti giovani e amici la passione per il video. Nataliberaweb ha scelto di premiare un cortometraggio della sezione documentari perché rappresenta il lavoro a cui si dedicava Armando Bonadonna. Il premio è un omaggio che fa la nostra famiglia per onorare il suo ricordo, le sue passioni e per appoggiare un evento, che celebra il cinema e i cortometraggi. Taormina è stata presente a Via dei Corti edizione numero 7”.
La motivazione di Carlotta Bonadonna per la scelta di “Rust”: “Per aver raccontato, attraverso lo sguardo di un’artista capace di trasformare La ruggine in opera d’arte, la forza rigeneratrice e vitale dell’arte, del bello e dell’ambiente che ci circonda. Il prodotto cinematografico rispecchia I nuovi orizzonti (tema centrale del festival): il ferro vecchio, freddo e di scarto diventa opera d’arte, Il brutto che genera il bello. Ho scelto inoltre Rust perchè riassume 3 punti fondamentali del premio: l’arte rifugio e fonte di vita, un’artista legata al mestiere del padre, una donna che va oltre gli schemi sociali, dimostrando che la vera forza non è quella fisica ma quella morale e quella etica”.