
Giardini. “In riferimento alle ultime dichiarazioni pubbliche da Simona Fichera (consigliere indipendente) e da Giuseppe Leotta (consigliere di maggioranza ed attuale vicepresidente del Consiglio comunale di Giardini) ritengo necessario fare chiarezza in merito alle modalità con la quale avrebbero donato, lo scorso 15 aprile, una canoa a un circolo locale alla presenza del suo presidente e di molti giovani atleti”: a dichiararlo, in una nota, è Andrea Gialloreto, consigliere della Consulta Regionale Giovanile Siciliana.
“Chiarisco fin da subito che non ho mai contestato l’intenzione donazionale del gesto, quanto, piuttosto, la modalità con la quale esso è stato compiuto. È bene in questo contesto ricordare come molti cittadini imprenditori hanno da sempre effettuato personali donazioni regalando attrezzature a supporto degli atleti, senza vantare e tantomeno confrontarsi con una logica francescana del dono preferendo alla strada dell’autocelebrazione quella della collaborazione silenziosa e proficua. Strada ben diversamente percorsa dai due consiglieri comunali in carica che hanno deciso di pubblicizzare l’atto in tutti i contesti comunicativi oggi a disposizione, in particolare Facebook, giornali locali online e quotidiani. Nei diversi post e comunicati letti, così come anche nella targa adesiva apposta alla canoa, i due consiglieri sottolineano che questa canoa è stata acquistata grazie alla donazione dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali Simona Fichera e Giuseppe Leotta e donata a un circolo locale secondo la personale motivazione che esso rappresenta una realtà che si impegna per ottenere risultati sempre più ambiziosi in linea con il modello di crescita educativa che l’amministrazione ha voluto applicare alle politiche di promozione dello sport”.
“Ma per comprendere quanto di vero ci sia in queste eccessive e millantate dichiarazioni – prosegue Gialloreto – bisogna chiedersi in cosa consiste davvero questo famoso gettone di presenza. Lo Stato chiarisce infatti che il gettone di presenza è un emolumento riconosciuto all’art. 82 comma 2, del D. Lgs. 18 agosto 2000 n. 267. Esso viene quindi ad essere inteso quale beneficio economico da parte dell’Ente comunale e non assimilabile a personali redditi di lavoro. La percezione di tale reddito, dunque, presuppone necessariamente il versamento della spettante quota nei propri e personali conti correnti dei consiglieri comunali la quale, una volta ricevuta per liquidazione dall’Ufficio Ragioneria del Comune, entra a far parte, a tutti gli effetti, del proprio patrimonio personale. Questa restituzione/donazione dei gettoni di presenza non è altro per il consigliere Leotta che una mera reminiscenza del suo passato e ora rinnegato attivismo politico di qualche anno antecedente alla sua elezione politica al soglio del Consiglio comunale di Giardini Naxos. Da presidente dell’associazione Idee in movimento, infatti, con una istanza presentata il 22 ottobre 2015, il Leotta invocava a tutta la precedente Amministrazione comunale Lo Turco, la rinuncia parziale o totale dell’indennità da parte di consiglieri comunali e membri della giunta da destinare però ad associazioni no-profit che operano nel settore. Come mai allora il consigliere Leotta, di concerto con il consigliere Fichera, ha continuato a percepire il proprio gettone di presenza per poterli usare a propria discrezione per poi propagandare tale donazione come un gesto derivante dalla rinuncia/restituzione dei propri gettoni di presenza? Pensava forse che dichiarando in Consiglio comunale la propria volontà di percezione dei gettoni di presenza, l’Ente comunale non sarebbe stato in grado di adempiere egregiamente a tale richiesta versando le spettanti somme più che al suo conto corrente all’associazione/circolo prescelto quale destinatario di tali benefici economici maturati dalla propria attività di consigliere comunale?”.
“ Per tali motivi, al fine di escludere qualsiasi dubbio, in qualità di consigliere alla Consulta Regionale Giovanile Siciliana, giorno 15 aprile scorso, ho inviato una Pec contenente una prima istanza informativa rivolta alle figure del Presidente del Consiglio comunale, al sindaco, alla segretaria comunale e per conoscenza al Responsabile del II Settore Ufficio Ragioneria. In tale istanza, ho chiesto di venire a conoscenza se, alla data del 15 aprile 2023, tra i consiglieri comunali attualmente in carica, risulti esserci qualche rinunciatario di gettone/indennità di presenza e/o di carica, e qualora ve ne fosse pervenuta qualcuna a quali enti/associazioni avessero destinato tali somme. In realtà, dalla risposta pervenutami ad oggi 26 c.m. solo dal presidente del Consiglio, Antonella Arcidiacono, mi comunica che a questa presidenza non è pervenuta alcuna comunicazione di rinuncia al gettone di presenza da parte di consiglieri comunali. Questa risposta, credo basti a far capire meglio quanto le parole abbiano sempre un valore e dei significati inequivocabili quando ben usate, che non possono essere manipolate a nostra discrezione solo per recuperare consensi in un momento in cui è in atto il più grande stallo politico di sempre di una Amministrazione fallimentare e distante dai cittadini che vive solo di finti equilibri e di squallidi personalismi. Si comprende come, in definitiva, questa canoa sia una donazione personale di due semplici cittadini che attualmente ricoprono la carica di consiglieri comunali. Nulla c’entra con la rinuncia/restituzione/donazione all’Ente erogante del personale parziale e/o totale gettone di presenza. Alla luce dei fatti sopradescritti, relativamente alle ultime parole dichiarate sempre dal consigliere Leotta per la quale, unitamente al consigliere Fichera intendono ancora dare continuità a questa iniziativa anche nei prossimi 3 anni continuando a restituire parte dell’indennità per sostenere la comunità sportiva coinvolgendo se possibile anche altri colleghi consiglieri, formulo l’invito a formalizzare durante la prima seduta di Consiglio comunale utile, la propria rinuncia alla percezione del proprio gettone di presenza e di indicare contestualmente a quale ente, associazione, circolo, capitolo di bilancio, etc., vogliano che l’ufficio di Ragioneria comunale, versi le spettanti somme effettivamente spettanti fino al termine della loro carica elettiva. Diversamente formalizzino piuttosto le proprie dimissioni secondo un’unica e vera ottica francescana della spogliazione dei propri averi e titoli così da assicurarsi di non dover restituire più alcun gettone di presenza ad una parte esclusiva di cittadinanza”.