Giardini. La Giunta comunale ha manifestato la propria volontà di rilanciare il consumo di acqua potabile distribuita dal servizio idrico, esaltandone le caratteristiche di convenienza e salubrità, in quanto l’acqua di rete è più controllata e più economica. La soluzione è stata suggerita con una nota scritta dal consigliere comunale Danilo Bevacqua al sindaco Nello Lo Turco che l’ha subito condivisa e proposta alla Giunta che l’ha approvata. Si tratta della realizzazione della “Casa dell’acqua”, un esempio di “sostenibilità” già sperimentato in altre realtà urbane. Sono migliaia i cittadini che ogni giorno, in molte parti d’Italia si recano alla Casa dell’acqua più vicina per poter bere acqua di qualità pubblica che potrà essere erogata naturale o frizzante. In questo modo non solo si potrebbe far bere ai cittadini ad un prezzo basso acqua depurata, ma potrebbe esserci anche un vantaggio ecologico perché si potrebbe prelevare l’acqua in bottiglie di vetro contribuendo ad abbassare il consumo di quelle di plastica dando così una mano all’ambiente perché diminuirebbero la produzione e la circolazione di plastica e quindi le emissioni di CO2 nell’atmosfera. E’ già stata individuata l’area dove realizzare il punto di erogazione a cura di una ditta specializzata che gestirebbe il servizio. Il luogo sarebbe accanto l’ingresso del parcheggio del rione San Giovanni di fronte le scuole medie. A spiegare la proposta è il consigliere Danilo Bevacqua il quale dice: “E’ un interesse comune rilanciare il consumo di acqua potabile dal rubinetto, esaltandone le caratteristiche di convenienza e salubrità, in quanto l’acqua di rete non solo è più controllata di quella imbottigliata ma anche più economica. Il progetto ha evidenti valenze di interesse pubblico, sia sotto il profilo sociale, perché la Casa dell’Acqua recupera antichi valori trasformandoli in nuovi servizi, sia sotto il profilo ambientale perché contribuisce a promuovere il concetto di eco-sostenibilità ed educa all’uso delle bottiglie di vetro in cambio di quelle di plastica e ad un ridotto uso di queste ultime. Si tratta di un iniziativa – aggiunge Bevacqua – già avviata con successo in molti Comuni d’Italia tra cui Aci Bonaccorsi, soprannominata la piccola Svizzera. Vorrei sottolineare che la realizzazione del progetto si tradurrebbe in una consistente riduzione dei costi di smaltimento delle bottiglie di plastica, basti pensare che si potrebbero eliminare dai rifiuti circa 240mila bottiglie di plastica l’anno”.
Rosario Messina
… Strana iniziativa, perchè appena qualche settimana fa, l’ammistrazione comunale, tramite una gioiosa voce preregistrata annunciava, per via telefonica, che l’acqua dei rubinetti era potabile!! E invece?…
Grazie ad internet e a Google,possiamo verificare cosa accade realmente nei comuni dove già adottano “la Casa dell’acqua”.
Su Google digitando “Casa dell’acqua a Vignola”veniamo a scoprire che…………………
Aci Bonaccorsi e dove si trova ? … negli States ? … noi invece siamo eternamente indecisi sulla questione del “Consorzio rete fognante” … non ci si rende conto che abbiamo a portata di mano un’occasione più unica che rara di non farlo finire nelle “solite mani” di “solita gente” con tutti i rischi che questo comporterebbe. Attenzione cittadini, ci vogliono far pagare il triplo per “Fognatura e depurazione” … quando invece sarebbe possibile creare i presupposti per avere, a livello consortile, servizi di “tale genere” a costi infinitamente più bassi !!!
Aspettiamo con impazienza che questa bellissima notizia si realizzi anche a Taormina ….. (?)…
E piace anche a mè, vuol dire che quando passerò da li mi riempirò anchio le bottiglie, in quanto e meno distante di andare dopo Casalvecchio,
posso?
Daniele M.
Il servizio pubblico ha l’obbligo di garantire acqua potabile ai cittadini tramite acquedotti rispettosi delle norme di garanzia.
Se l’amministrazione comunale vuole dare acqua ai cittadini ancor più “rispettosa”,non deve fare altro che provvedere in merito e non lasciare che solo parte di quest’acqua venga “particolarmente” potabilizzata e gestita da privati,ad un prezzo ,anch’esso “particolare”
Allo stesso tempo,per spirito di trasparenza,l’amministrazione dovrebbe pubblicare periodicamente sul proprio sito l’esito delle analisi dell’acqua data in consumo ai cittadini ,i quali,solo venendone a conoscenza,potranno valutare se continuare a berla in bottiglia di plastica (e pagarla a caro prezzo), o dal rubinetto di casa propria
Molti comuni in Italia agiscono già in tal senso.