Giardini. “Democrazia violata e pochezza politica di alcuni pseudo rappresentanti del popolo”: a dichiararlo è il vicesindaco Carmelo Giardina, all’esito dell’ultima seduta del Consiglio Comunale, “in cui non è stata approvata, adducendo motivi infondati – dice Giardina – la proposta di instaurazione delle Consulte di quartiere”. “A tutti i giardinesi – continua il vicesindaco – voglio significare che la Consulta di Quartiere, la cui possibilità di istituzione è prevista dallo Statuto Comunale (Art. 48,49 e 53) e dal D.L. 267 del 18/08/2000, rappresenta di certo una delle espressioni di partecipazione democratica dei cittadini alla politica di un Comune. E’ un’opportunità che dà modo di instaurare un rapporto più diretto, più immediato tra le istanze della collettività e le risposte concrete e fattive degli Amministratori. E’ uno strumento che consente alle due parti di meglio interagire al fine di realizzare concretamente l’interesse generale, espressione quindi, massima e nobile, di democrazia ossia di potere del popolo e di partecipazione alla cosa pubblica. Ma i consiglieri comunali Amoroso, Licciardello, Donzì, ormai pseudo rappresentanti del popolo o, ancora meglio, rappresentanti ciascuno di se stesso, essendosi staccati dal gruppo di maggioranza, hanno detto no! Una mancata approvazione che, se pur legittima, è stata motivata nel tentativo di screditare (a loro modo) l’attività del vicesindaco. Dimostrano così di essere la continuazione di un sistema ormai vecchio, ma pur sempre vivo, che si manifesta nella pochezza politica, nell’attaccamento a tutti i costi al potere delegato dalla collettività ma esercitato poi in maniera distorta a discapito dell’interesse dei giardinesi tutti. Senza voler essere una replica alle infondate accuse, dei tre pseudo rappresentanti del popolo, rivolte nei miei confronti sia in Consiglio comunale sia tramite stampa, intendo chiarire e precisare alla cittadinanza quanto segue: In primo luogo la proposta di Consulta dei Quartieri è stata discussa e approfondita per mesi in Commissione Consiliare, cui ha partecipato tra gli altri il consigliere Amoroso, e in tal sede, quindi, poteva essere modificata, trasformata, integrata, migliorata, adeguata anche perchè nessuno ha mai considerata la stessa perfetta bensì perfettibile; la proposta inoltre non prevedeva costi per le casse comunali e pertanto non poteva essere antieconomica; la proposta, dal punto di vista tecnico-giuridico, logico ma sopratutto da quello della sua legittimità, è improntata su un modello standard previsto dalla legge e già sperimentato fattivamente in altre città e Comuni virtuosi. In ordine poi alla mia contestata assenza nel Consiglio Comunale in questione, i tre pseudo rappresentanti del popolo dimenticano (volutamente) che, ero presente, e prima della discussione dell’argomento, il presidente del Consiglio, in accordo con loro, mi invitava inopinatamente a lasciare l’aula. A questo punto mi chiedo: a quale fine è rivolto tutto ciò? Sicuramente al tentativo di denigrare ed eliminare politicamente chi cerca di fare valere nell’Amministrazione della cosa pubblica trasparenza, legalità, partecipazione democratica, efficienza, ma anche di più, forse la risposta l’ha data espressamente il consigliere Amoroso, rappresentante di se stesso, in sede di commissione consiliare e cioè dicendo di non volere ingerenze dei cittadini giardinesi nel suo operare di consigliere comunale. Il vicesindaco Carmelo Giardina”.