Taormina. “Necessionismo”, il nuovo fuoco creativo dell’artista Alessandro Florio sarà presentato sabato 31 agosto 2024, alle 19, a Taormina nell’Atelier Puto Amor Gallery (via Giovanni di Giovanni, 44).
Il pittore taorminese, che da alcuni anni con la sua personalissima creatività, materializza l’onirico della sua visione su tele, spesso di grandissime dimensioni, è ormai apprezzatissimo a livello internazionale e i suoi quadri sono esposti anche negli Stati Uniti, acquistati da pregiate collezioni private per gli interior di case e uffici.
Alessandro Florio dipinge a tempo pieno dal 2022, influenzato dall’arte bizantina e dagli elementi più incisivi dell’espressione sacra e iconografica: “Rappresentare la mia terra è per me necessario e identificativo, ma ho sempre cercato di allontanarmi dalla tradizione siciliana”, spiega l’artista. “Le tante commissioni private – aggiunge – mi hanno permesso di crescere e affermare la mia voglia di dipingere per gli altri. Adesso, però, dipingo per me con più consapevolezza, così il Florio decorativo lascia spazio al Florio pittorico”.
A dicembre del 2023 il pittore siciliano ha avuto uno spazio espositivo al fuori mostra durante il Basel di Miami, “ciò – spiega – mi ha trasportato verso una pittura contemporanea, più concettuale. Incredibilmente, quest’anno, grazie alla galleria Cà D’Oro, avrò l’opportunità di esibire alcune opere durante Art Miami: un sogno per me e motivo di orgoglio”.
“Necessionismo” è una parola inesistente nata dall’idea di dover identificare un momento pittorico, uno stato emotivo, con una parola. È necessità di cambiamento di evoluzione e risorgimento; bisogno di togliere alla pittura piuttosto che aggiungere. “Con questa parola – prosegue Alessandro Florio – ho voluto immortalare la mia condizione attuale nella pittura. Non potendomi collocare così facilmente in una corrente artistica, impressionismo, astrattismo, tradizionalismo o altro, ho pensato che Necessionismo possa racchiudere le risposte a tutte le domande”.
“Scardinare le mie sicurezze nell’arte mettendomi in difficoltà era l’unica cura per reinventare me stesso dando nuova linfa al processo creativo. Conclude Florio: “Ho iniziato così a stratificare la tela giorno dopo giorno creando dei fondi , in modo tale che l’opera una volta finita sembri una scoperta, un ritrovamento pittorico. Rispetto ai vecchi lavori , ricchi e decorativi , adesso per me la priorità è quella di essere essenziale e riduttivo. Non c’è cosa più difficile nell’arte che togliere anziché aggiungere”.