Taormina. “Dobbiamo purtroppo intervenire nuovamente, e che sia l’ultima, nonostante i due precedenti interventi. Evidentemente repetita iuvant”: ad affermarlo è Filippo Patanè, coordinatore del Pd di Taormina.
“Mario Bolognari negli ultimi trent’anni, esclusa l’ultima Amministrazione che come ormai incontestabile si è portata sulle spalle la croce del risanamento e della pandemia – prosegue Patanè – ha governato per otto anni su 25, e solo dal ‘93 al 2001. Negli altri 17 hanno governato altri. Siccome Taormina, per fortuna, si è sempre distinta per la capacità di andare oltre gli schemi tradizionali, le maggioranze succedutesi al governo cittadino si sono mescolate talmente tanto che in questi 17 anni hanno amministrato più o meno tutti gli altri. E nell’attuale maggioranza difatti si trovano presidente del Consiglio, consiglieri, assessori, ex membri cda Asm e soggetti politici direttamente riconducibili a quei 17 anni di amministrazione. Quindi, quando si accusano lobby del malaffare coperte dalla classe politica taorminese praticamente ci si butta da soli il fango in faccia”.
“Noi – dice Patanè – abbiamo già detto che non crediamo alle responsabilità collettive. Ma abbiamo constatato che additare l’ex sindaco come capro espiatorio è gioco facile, perché distrae il dibattito, evita il giudizio sui fatti e consente di dividere il mondo in buoni e cattivi. Ripetiamo: si riconoscano i meriti e si prosegua nel percorso di risanamento già definito senza dare la caccia ai fantasmi. Il circolo del Pd è una sezione ufficiale del Pd nazionale che conta una ventina di tesserati. Persone per bene, stimate, equilibrate, conosciute e volute bene dalla comunità, che fanno il loro mestiere di cittadini. Una persona singola si può diffamare, calunniare e infamare, ma non un collettivo. Per questo il circolo si firma come tale, perché conta quello che si dice non chi lo dice. E proprio per evitare che si distragga l’elettore attaccando la reputazione delle singole persone, il segretario del circolo ha chiesto all’ex sindaco di dimettersi dal Consiglio, per smettere di essere il bersaglio di attacchi personali e dare alibi a questa maggioranza. E Mario Bolognari, da buon soldato di partito, ha risposto obbedisco”.
“Invece l’attuale Amministrazione comunale – spiega Patanè – continua a sparare a zero sulle persone. Nulla sui fatti. Il Salva Taormina è una bufala. I salva città sono decreti che finanziano i municipi in dissesto o in crisi finanziaria, in particolare quelli che hanno un’esposizione debitoria talmente grande da richiedere un intervento dello Stato. Il Salva Taormina invece i soldi li chiede ai taorminesi, che vengono spremuti come un limone, ma solo per consentire a chi amministra oggi di spendere di più. Il bilancio è in equilibrio così com’é stato certificato dal Ministero, che ha dato l’ok al Comune nel 2022. Non c’è nulla da salvare, il malato è già fuori pericolo da tempo. Ci dicano almeno come vogliono spenderli questi soldi, è diritto chiederlo. Perché se verranno spesi come sono stati spesi 45mila euro quest’estate per assumere cinque misuratori dei suoli pubblici fantasma, mai visti né comparsi negli atti della Polizia municipale, iniziamo male”.