Enzo Giuliano, siciliano, da oltre 15 anni consulente aziendale nel settore dei servizi di pagamenti elettronici per piccole medie e grandi aziende, da 8 anni è ritornato nella sua Sicilia a fornire il suo contributo professionale alle attività isolane.
In cosa consiste il suo lavoro, nello specifico?
“Le aziende che mi contattano – spiega Enzo Giuliano – desiderano sapere da me se gli strumenti tecnologici per i pagamenti elettronici, i classici Pos sia fisici che virtuali, che hanno, o che desiderano avere se trattasi di una nuova attività, possano andare bene, quali sono le commissioni che debbono pagare o se quelle che pagano sono consone, quali rischi vi sono nell’uso del Pos, se l’assistenza è valida o meno e tutte le varie problematiche inerenti”.
Ma le commissioni non sono uguali per tutti gli esercenti?
“Questo è quello che crede la maggioranza degli imprenditori o negozianti, in realtà è un mercato dove ogni attore, sia istituto di credito ossia la banca oppure aziende che forniscono solo il terminale, detta le proprie condizioni, e questo fa si che diventa una vera giungla dove l’esercente si perde, e accetta la qualsiasi perchè obbligato per legge ad averlo, ma anche e sopratutto perchè è uno strumento, il Pos, indispensabile per la propria attività, in quanto evita che un cliente non acquisti se non ha soldi in contanti, o vada dalla concorrenza che invece ha il Pos, evita di avere soldi falsi, ed evita sopratutto le rapine, infatti queste ultime da dieci anni a questa parte sono quasi scomparsi, proprio perchè il malvivente non rischia di delinquere se sa che oggi circola poco contante in quanto tutti i negozi sono forniti di Pos. Mi ritrovo oggi a vedere esercenti che pagano commissioni altissime o canoni di noleggio e assistenza esagerati, anche perchè non vi è una trasparenza sui costi, questi in molti casi sono celati dietro voci assurde. Poi subentra anche la paura di cambiare Pos e in alcuni casi banca, i due non camminano per forza insieme, perchè si pensa di pagare penali o di subire ritorsioni da parte degli istituti di pagamento. Preciso col dire che in base all’articolo 126/7 del TUB testo unico bancario, il negoziante può disdire il Pos quando vuole, non esiste un vincolo temporale, e soprattutto senza spese e penalità. Ancora adesso accompagno molti miei clienti presso la loro banca proprio per far togliere le penali che qualche funzionario bancario, non conoscendo il TUB, applica”.
Quali rischi ci sono per l’esercente quando usa il Pos?
“Innanzitutto non tutti i settori sono a rischio, nel caso di hotel, agenzie di viaggio o di noleggio auto il rischio maggiore avviene con la transazione a distanza senza carta fisica, e negli ultimi anni i malviventi si stanno sempre di più ingegnandosi, ma altrettanto fanno le banche; attenzione quindi quando qualcuno vi prenota una camera o un auto o un biglietto aereo al telefono o via email, se non lo conoscete evitate di fare la transazione o affidatevi adesso a strumenti oggi atti a contrastare questo fenomeno delinquenziale. Per tutti il consiglio migliore che posso fornire è quello di attrezzarsi solo di Pos che emettono lo scontrino della transazione, in quanto quest’ultimo è l’unica prova che accerta l’avvenuta transazione; in caso di disputa con un cliente che dichiara di non aver mai comprato in quel tale negozio, se non avete lo scontrino fisico a dimostrare l’acquisto, vi sarà addebitato il costo. Esiste poi il modo, ma pochissimi lo sanno, forse nemmeno i funzionari bancari conoscono, per verificare se vi stanno pagando con una carta clonata”.
Nelle località turistiche i Pos italiani accettano le carte degli altri stati del mondo?
“Certamente, basta che siano dei circuiti più diffusi e conosciuti come Visa, Mastercard o American Express. Nel mondo esistono oltre 50 circuiti di pagamento elettronico, in Italia vengono accettate solo quelle più diffuse; non solo ma nel caso di transazioni con valute differenti, non tutti sanno che si pagano più costi di commissioni, ma esiste anche un sistema che azzera la commissioni: da un paio d’anni quando si effettua una transazione in euro con una carta americana o inglese o giapponese o di qualsiasi altro stato dove la moneta è differente il costo della commissione dovuta alla banca si raddoppia quasi, e questo non viene detto agli esercenti, ma esistono anche Pos che funzionano come ufficio cambi immediato, dove si immette ad esempio la cifra di 100 € e si introduce la carta americana, immediatamente il Pos fa il cambio in automatico e fa uscire lo scontrino in inglese e in dollari, con soddisfazione dell’acquirente che vede quanto spende realmente e non ha sorprese, e soddisfazione del venditore che in questo caso, non solo non si vede raddoppiata la commissione ma in moltissimi casi non paga addirittura alcuna commissione”.
Certo che scopriamo tantissime cose sul mondo dei pagamenti elettronici…
“Infatti, e le notizie non finiscono qui e sono sempre in continua evoluzione, ecco perchè la mia figura è quasi necessaria a sostegno di tutti gli esercenti e imprenditori, perchè sono un professionista importante al pari di commercialista o avvocato nello svolgere la loro attività”.