Taormina. Cresce l’interesse per il progetto del “Museo del Cinema Ipogeo e del Parco esterno”, intrapreso nel 2007 dall’architetto taorminese Daniela D’Agostino, specializzato in ingegneria ambientale (esperto in monitoraggio e controllo ambientale). “L’idea progettuale di base, che verrà presto proposta all’assessorato al Turismo – spiega Daniela D’Agostino – ha come scopo la creazione di uno spazio idoneo ad accogliere manifestazioni culturali di grande richiamo pubblico in un luogo alternativo al Teatro Antico e al Palazzo dei congressi. L’area progettuale si trova a breve distanza dal centro di Taormina, in località Piano Porto, in una posizione collinare di estremo valore paesaggistico. Le linee principali del progetto, in coerenza con gli esistenti vincoli paesaggistico-ambientali, sono la tutela e la valorizzazione delle caratteristiche paesaggistiche specifiche dei luoghi interessati dall’intervento. La progettazione prevede opportuni accorgimenti ed interventi (rinaturalizzazione, mitigazione, compensazione, ecc.) affinché si realizzi l’integrazione dell’opera con il contesto privilegiando l’impiego di tecniche di ingegneria naturalistica e integrando l’intervento con l’utilizzo di vegetazione autoctona. L’idea di base del progetto prevede di sfruttare le qualità topografiche di un luogo straordinario per posizionare gli spazi museali e modulare i diversi livelli in un delicato e armonioso equilibrio tra natura e costruito. E’ stato previsto un sistema di piazze che si interrompe lasciando spazio ad ampie zone di verde collegate tra loro mediante un percorso paesaggistico che dà vita ad una serie di belvederi e offre al fruitore punti di vista panoramici verso Taormina. Sotto la piazza principale sono presenti autorimesse ad uso pubblico e privato: oltre il 90% dei parcheggi trova collocazione in spazi sotterranei, limitando al massimo lo spazio destinato alle auto in superficie. Il percorso naturalistico, scavando nella montagna, conduce al museo che, per ridurre al minimo l’impatto ambientale nel rispetto del landscape, è completamente al di sotto della linea naturale del terreno. La planimetria dell’edificio ha la forma di una spirale e si snoda lungo un percorso espositivo articolato su più livelli: chi vi entra non è solo un visitatore, ma anche un esploratore. Il museo si caratterizza per una fruizione verticale dello spazio urbano: una successione continua di scale e rampe conduce, alle varie altezze, ad improvvisi scorci. L’ingresso al museo è caratterizzato da un ampio spazio pensato per accogliere esposizioni d’arte temporanee e conduce direttamente alla hall centrale, che include biglietteria, ristorante, caffetteria, bookshop. La hall rappresenta il luogo di convergenza dei molteplici percorsi che si diramano e si snodano nel ventre della montagna per orientarsi in varie direzioni e condurre i visitatori alla biblioteca, alla sala auditorium, alla sala conferenza, alla sala multimediale, alle due sale cinematografiche (una con 800 posti e l’altra con 200 posti) e alle varie sale tematiche del museo (Sala La storia del cinema; Sala I macchinari del cinema; Sala I manifesti del cinema; Sala Il cinema e il mare). Il museo è una costruzione ipogea dove le varie sale tematiche fungono da cannocchiale puntato su una porzione di panorama come una sorta di finestra privilegiata individuando particolari viste sul territorio di Taormina. Questo meccanismo di parcellizzazione del panorama da un lato attiva una modalità di fruizione dell’immagine per frames, dall’altro introduce il paesaggio, in un confronto continuo tra artefatto e natura. Il costruito, assecondando l’orografia e le funzioni ospitate, emerge solo a tratti, per lo più in prossimità delle bocche dei tunnel, mentre per buona parte è totalmente interrato in considerazione di forme di espressione artistica che richiedono ampi spazi e totale assenza di luce. Il visitatore – conclude Daniela D’Agostino – dovrà cercare il suo museo, muoversi per scoprirlo, salire e ridiscendere per attraversarne gli spazi chiusi e infine ritrovare le aperture sul paesaggio”. (Guarda le due foto qui in basso: la prima è lo schizzo del progetto; la seconda è un’immagine del progetto).
Ahimè povera Italia, sempre a lamentarvi di tutto e poi, nel concreto, a farvi i fatti vostri. Invece di essere contenti di un progetto, realizzato da una persona normale come noi e non da i soliti grandi architetti, state li a giudicare questo e quello. Mi chiedo, ma voi che fate per cambiare, per risolvere tutti i problemi di cui parlate? Un complimento a questa giovane architetta.
Beppeee….Beeeppeeee…direbbe Fiorello…
Ma… commentare una notizia solo per rispondere ad un precedente commento, senza che il contenuto stesso abbia nulla di pertinente con la notizia collegata…a che serve?
Ho semplicemente evidenziato che i circuiti museali, o le iniziative infrastrutturali collegati alle attività culturali, trovano forme di finanziamento o cofinanziamento in alcune misure dei fondi comunitari…mica faccio il consulente museale.
Ripeto, l’idea è sicuramente positiva nel suo complesso e condivisibile, come tutte quelle che mirano a decentralizzare le opere, le infrastrutture o i luoghi da dedicare alla socializzazione culturale (musei, mostre, musica, etc). Questo perché, a parer mio in linea generale, oltre l’opera in se stessa, le aree circostanti della sede stessa, saranno oggetto di attenzione e valorizzazione con conseguente innalzamento dei livelli qualitativi urbanistici nonché sociali ed economici. Da questo punto di vista serve più un’infrastruttura al centro di Taormina o in aree periferiche?
Povera Daniela (al femminile ma ti chiami come mè),
Ma chi te lo ha fatto fare?
Ci manca poco che ti sbranano!!!!
Ma perchè ve la prendete con lei delle malefatte altrui???
Ma vi rendete conto del modo come la state attaccando;
Perche non attaccate allo stesso modo i responsabili della via Crocifisso?, O il responsabile della viabilità super segreta, che a tuttoggi non ha messo neanche 1 dicasi UNO paletto segnaletico,
Ce tanta gente da attaccare e voi vi scatenate contro questa ragazza? ( che io credo di conoscere solo di vista).
HO VI SCATENATE CONTRO TUTTI O FATE GLI AMICI A TUTTI; DECIDETEVI
Daniele M.
In tutta europa nei piani regolatori si punta alla ristrutturazione degli edifici già esistenti , a Taormina che già è una groviera vogliamo scavare una montagna? e poi mi chiedo… le persone vengono a Taormina quasi esclusivamente per visitare il Teatro greco che ad oggi cade a pezzi per non parlare delle altre aree archeologiche.
Inoltre non vedo una politica museale in sicilia negli ultimi decenni, cosa esponiamo in un posto così ? a Taormina non sono in grado neanche di portare una mostra archeologica itinerante come ce ne sono a migliaia in giro per l’europa.Proporrei alla ragazza di dirigersi verso un progetto di ristrutturazione degli immobili comunali e riorganizzazione dei servizi e della viabilità a Taormina che ora è quello che serve come l’acqua e non mirabolanti cattedrali nel deserto.
Caro Puccio, magari ci scappa qualche consulenza…….chissa!!!!
Comunque complimenti all’architetto o ….. ingegnere?
L’idea è condivisibile e potenzialmente proponibile tramite attivazione di misure quali l’asse 3 del PO FESR 2007/2013 che prevede linee d’azione espressamente dedicate.
A quanto pare la mia speranza e stata inutile; manco e mezzogiorno e già arrivano i primi commenti negativi,
Il palazzo dei congressi è una cosa, e il museo in questione e altra cosa. Almeno io la vado cosi’.
D.M.
divertente, abbiamo un palazzo dei congressi che cade a pezzi e ne vogliamo fare uno nuovo? in una zona di difficile accesso……interessante
Lo trovo un bellissimo progetto, speriamo che questa ragazza sia appoggiata e non ostacolata come è solita fare nel taorminese.
Daniele M.