Taormina. Intervista-fiume al sindaco di Taormina, Mauro Passalacqua, che oltre a fare il punto della situazione sull’attività dell’Amministrazione comunale, lancia qualche accusa e scopre anche alcuni “altarini”.
“Come Amministrazione, dal mese di giugno del 2008 e fino ai giorni nostri – spiega Passalacqua – abbiamo portato avanti un lavoro forte, ove si consideri alcune ripartenze come quella del Porta Catania, ove si consideri la riapertura della Casa di riposo, ove si consideri che nelle prossime ore inizieranno i lavori di rifacimento della strada S. Vincenzo e ove si consideri che per la prima volta abbiamo finalmente cominciato a lavorare per il risanamento dell’Ente. Oggi i debiti fuori bilancio assommano a 7 milioni di euro, che non sono miei, ma di un passato scellerato. Sono 14 miliardi delle vecchie lire che le precedenti Amministrazioni potevano spendere nella città, nel verde pubblico, nel turismo, nella sistemazione di attività e nell’assunzione di personale, ma che invece andremo a dare ad avvocati e ad antichi creditori dell’Ente. Per un debito risalente al 1988 di 100 milioni delle vecchie lire non pagato dall’Amministrazione comunale dell’epoca, liquideremo adesso 641 mila euro. Questo significa che in passato è stato sperperato denaro pubblico. Oggi stiamo provvedendo e a chi verrà dopo di noi lasceremo un Comune pulito, un Comune senza debiti, lasceremo un Comune che non andrà incontro a quel dissesto economico che, voglio ricordare, significa un disastro per la città, con aumento di tasse e licenziamento di personale comunale in esubero. Noi abbiamo avuto il coraggio di andare avanti, faremo probabilmente 100 metri di asfalto in meno, anche se su questo non ne sarei così sicuro, ma certamente lasceremo ai nostri figli un Comune che potrà ripartire alla grande. Taormina Arte? Come presidente ho tentato di fare quello che sto facendo a Palazzo dei Giurati. Anche a Tao Arte abbiamo trovato una macchina che camminava, ma su cui qualcuno aveva cercato di portare a compimento azioni poco chiare come la vendita del marchio, paventata in questo recentissimo passato. I risultati hanno parlato chiaro. Per il 2008, l’anno del mio insediamento, Taormina Arte ha incassato 400.000 euro, mentre quest’anno, dopo aver lavorato a tempo pieno, abbiamo registrato un milione e mezzo di euro di incasso. E’ stata una stagione straordinaria, che ha avuto una programmazione eccezionale e un grande risalto in Italia e all’estero. Abbiamo presentato il programma un anno prima alla Bit di Londra, cosa che faremo anche quest’anno, visto che presenteremo non solo il cartellone del 2010, ma anche quello del 2011. Questo significa saper guardare lontano, dare certezza ai potenziali turisti su cosa troveranno in città nel 2011, questo significa vendere un prodotto che dà certezze e non ambiguità. Le priorità della mia Amministrazione sono tante. C’è chi parla di crisi turistica senza capire che c’è una crisi mondiale dovuta al crollo delle grandi banche americane. La città ha bisogno di un rilancio forte dell’immagine, ha bisogno soprattutto di tranquillità, questo è un periodo su cui al forte lavoro che stiamo portando avanti, in contrapposizione c’è un clima di veleno che la cultura taorminese non riconosce. A Taormina possono esserci state elezioni difficili, ma il giorno dopo si andava tutti a pranzo e a cena insieme. Oggi c’è un momento di grande difficoltà che incide negativamente anche sul lavoro dell’Amministrazione comunale, ma noi andiamo avanti perché siamo convinti dell’onestà e della bontà del nostro lavoro. Lavoreremo sull’immagine della città, lavoreremo sul centro storico e sulle periferie, abbiamo progetti grossi per Trappitello e per Mazzeo. Il discorso del risanamento dell’Ente, in questo momento, è importante. Andiamo a chiudere e a mettere un cerotto definitivo su 30 anni di disamministrazione, dove dis significa non solo cattiva amministrazione ma anche disastrosa amministrazione. Andremo a fare la gara per il Palazzo dei congressi, per affidarlo a una multinazionale che si occuperà seriamente della struttura, sperando che a Taormina arrivi quello che manca, il turismo congressuale, il turismo che dura 12 mesi l’anno. Per Taormina è necessario inoltre un porticciolo a misura di città, ecosostenibile, fatto non per creare speculazione a terra ma per creare turismo e vita a mare. Per quel che riguarda il casinò, abbiamo finalmente rilanciato, grazie anche al grande lavoro del presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, l’idea della casa da gioco a Taormina. Giovedì 8 ottobre saremo a Roma per parlare del casinò in maniera seria o in alternativa dell’ipotesi kursaal, che oggi sembra quella più probabile. Non mi ricordo che nel recente passato ci siano state grandi iniziative su questo discorso, noi ci saremo perché riteniamo di conoscere bene i problemi di Taormina. L’Amministrazione comunale, intanto, probabilmente in questo mese di ottobre, incontrerà la città al Palacongressi o all’Oratorio dei Salesiani. Non ci sottrarremo alle critiche se ci saranno, ma cercheremo di esporre alla città quello che abbiamo fatto in questi mesi e quello che speriamo di fare nei prossimi 4 anni. Il mio augurio è che, in questo momento di veleni inopportuni e sconosciuti alla cultura mentale del taorminese, si ritorni a un clima di sana competizione politica. Alcune vicende vanno a finire fuori dalla città e fanno apparire Taormina molto diversa da come è realmente. Taormina è ricca di persone perbene, di persone che lavorano per la città e che soprattutto hanno un’idea diversa del confronto politico. Qualcuno, quando parla di madri, mogli, fidanzate, borsette e soldi, vuole portare qui un’idea strapaesana, che non appartiene alla cultura di Taormina e a una città che da questo punto di vista è nettamente avanti. Le critiche costruttive sono sempre gradite, ma non posso accettare chi vuole colpire la mia immagine di sindaco e per certi versi quella di professionista”.
Saro Laganà
Caro Mauro, da buon padre quale potrei esserti,…. qualche tecnico/manager (vero) in più dentro l’amministrazione e qualche venditore di fumo in meno. Senza paura! … una bella scrollata e sguardo in alto!!!!!!
forse taormina risorgerà un giorno ma solo quando passalacqua si libererà di certe arpie che gli stanno intorno e sono tanteee….
Ma come può il sig. Sindaco tentare di far credere ai cittadini che la crisi turistica che attanaglia la nostra città dipenda esclusivamente dal fallimento delle banche americane?
Crede forse che gli elettori abbiano l’anello al naso?
Esiste o no un problema di offerta turistica, oramai, del tutto inadeguta rispetto ai nostri competitors?
Nei trentanni di dis – amministrazione a cui fa riferimento il dott. Passalacqua sono compresi anche gli anni in cui era assessore al turismo e vicesindaco nella giunta Turiano?
Quando parla di sprechi di un passato scellerato dimentica forse quelli attuali (documentabili) in avvocati che neanche si costituiscono in giudizio?
Il sindaco dovrebbe essere informato che governare significa risolvere qui e ora i problemi che incombono e non passare il tempo ad accampare scuse ed a carcare alibi.
Danilo
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