
Taormina. Nuovo album per l’artista Sandro Di Bernardo, in arte “Pekora Nhera”. “Moon” ha già riscosso grandi consensi dalla stampa specializzata e “Dib” promette di farlo anche con il suo pubblico.
Chi è “Pekora Nhera”?
“Più che altro chi è quell’altro! Il La pandemia ha innescato in tutti noi delle reazioni più o meno consce. Effetti domino che forse erano lì ad aspettarci chissà da quanto tempo. Ognuno si è messo o rimesso davanti allo specchio. Sia esso reale o semplicemente il nostro riflesso negli occhi degli altri. Io mi sono ritrovato con un cassetto pieno di canzoni che venivano come sempre da chissà dove. Ancora oggi mi sconvolge il miracolo della composizione: credi di essere tu, di raccontare storie tue, vere, vissute. Ma in realtà tutto viene si da dentro, ma da un posto lontanissimo. È un fenomeno elettromagnetico. Una maledizione benedetta. Tornando a Pekora Nhera, quasi nessuno mi chiama Sandro. Mio padre mi chiamava Sandro. Tanti mi chiamano Ale. La maggior parte Dib. Ma Sandro Di Bernardo non so chi sia. Dunque alla luce di alcune riflessioni fatte durante e dopo la scrittura dei brani, cercavo un nome adatto al progetto. Ed è venuto quasi spontaneo. If you know what I mean!”.

Parlaci dell’album “Moon”.
“Moon mi è letteralmente esploso tra le mani e la chitarra. Tutto d’un fiato. O quasi. È un disco notturno. Intenso. Sicuramente nostalgico. La pre-produzione è nata tra Manchester e le colline del Lancashire. Con Tim Weller abbiamo dato la prima forma ai brani. I primi vestiti da mettere alle piccole creaturine sonore. Poi ho iniziato le sessioni finali al Reconblack Studio da Ottavio Leo. È stato surreale e frenetico. Quando entri da Ottavio è come se fossi a Camden. Il suono, la mentalità, gli strumenti. Con il suo Moog sono letteralmente impazzito. Abbiamo lavorato molto bene e credo che il risultato finale lo confermi. Siamo davvero contenti e sorpresi del lavoro realizzato”.
Come suona “Moon”?
“Nel 2022 come un synth Pop Anni ‘80. Non l’abbiamo nemmeno fatto troppo apposta. I brani totalmente suonati in due e senza band andavano da soli verso quel sound. Poi, ci siamo affacciati alla finestra e ci siamo resi conto che tutto degli Anni ‘80 stava tornando di moda. Dai vestiti alle serie su Netflix. E alla musica. Ma noi siano gli originali. Con Moon ho rivissuto i tempi del Liceo. I Cure. I Joy Division. Ma anche i Duran Duran. Poi la testa è sempre su John e Paul”.
Dove sono stati girati i due videoclip?
“Alice and Dave qui, tra Taormina, a casa dell’amico Stefano Di Pasquale, e la spiaggia di San Marco. Il secondo, Love Song, a Monaci delle Terre Nere, un meraviglioso Relais & Chateaux sull’Etna. Nel video ci sono Mario Scalia e Serena Petralia. Troppo belli! Entrambi i lavori sono stati realizzati da Dario Formica”.
Stai pensando di suonare in giro?
“Non ci penso nemmeno. Suono certo, ma altre cose. Per lavoro, se così si può dire. Pekora Nhera è solo un tizio on line. Almeno per ora. I vantaggi della rete sono anche questi. Ci sei ovunque con un click. Ma per adesso non mi sogno minimamente di mettere su una band per suonare il disco. Poi domani chissà!”.