Taormina. Continua la programmazione di Taormina Arte 2010 con lo spettacolo “Il Giorno della Civetta”, in cartellone stasera (venerdì 23 luglio) alle 21.30 al Palazzo dei Congressi di Taormina, nell’ambito delle performances della sezione Teatro di Taormina Arte, affidata per il secondo anno consecutivo al direttore artistico Simona Celi. La regia è a cura di Fabrizio Catalano Sciascia, nipote di Leonardo Sciascia. Il cast è composto da: Sebastiano Somma, Orso Maria Guerrini, Morgana Forcella, Gaetano Aronica e Alessio Caruso. Le scene e i costumi, invece, saranno curati da Antonia Petrocelli. Taormina Arte, dedicando il suo percorso della sezione Teatro alla Sicilia, non poteva non partire, quindi, proprio da Leonardo Sciascia. Il progetto è molto interessante non soltanto per l’importanza del testo, ma perché in scena, oltre a un cast di rilievo, ci saranno due generazioni a confronto, due Sciascia: Leonardo (lo scrittore) e Fabrizio (il regista). “Con mio nonno – ha spiegato Fabrizio Calatano Sciascia – c’era un rapporto molto stretto, anche perché io, praticamente, sono cresciuto con lui. Mi ricordo che facevamo lunghe passeggiate ai giardini pubblici di Palermo. Io avevo solo 3 anni ma stavo così bene insieme a lui che gli chiedevo di rimanere lì fino al calare delle prime luci della sera. Mi ricordo, poi, che mio nonno mi faceva sedere spesso ad ammirare la sua collezione di sigilli, che custodiva gelosamente a casa all’interno di una vetrinetta. E’ ovvio, quindi, che lui ha influito moltissimo nel mio lavoro di regista. Avendo vissuto a stretto contatto per tanti anni con lui, quando metto in scena un suo testo mi accorgo dei minimi dettagli, come può essere ad esempio il colore della cravatta di un personaggio”. “Il Giorno della Civetta” è uno spettacolo in cui la visione del quarantenne Fabrizio Catalano Sciascia darà certamente una chiave di lettura nuova. Sarà interessante vedere cosa il regista avrà assorbito degli anni col nonno e quanto di quella cultura e di quella prospettiva filtrerà nella messa in scena.
M. M.