Moltissime delle persone che hanno contratto l’epatite C non sanno di averla. Il Centro Analisi Biomediche di Taormina ha aderito alla campagna di screening gratuito per l’infezione da virus dell’Epatite C “Basta Pensarci”, promossa dall’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana. L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di persone positive al virus dell’epatite C: circa il 3% della popolazione italiana è entrata in contatto con l’HCV. Una malattia silenziosa che minaccia 20mila siciliani inconsapevoli della loro condizione. Uno degli aspetti più insidiosi dell’epatite C è la sua capacità di rimanere asintomatica per lungo tempo. Le persone infette possono vivere per decenni senza accorgersi di nulla, durante i quali il virus può danneggiare lentamente il fegato. Per i nati tra il 1969 ed il 1989, l’invito è a fare il test per l’epatite C.
Il test rileva la presenza di anticorpi contro il virus dell’epatite C (anti-HCV) nel sangue. Gli anticorpi sono proteine prodotte dal sistema immunitario in risposta all’infezione. Il test per l’epatite C viene generalmente eseguito in due fasi principali:
1. Test di screening degli anticorpi. Viene effettuato un semplice prelievo di sangue che viene poi analizzato in laboratorio per verificare la presenza degli anticorpi anti-HCV. Un risultato positivo indica che la persona è stata esposta al virus dell’epatite C ad un certo punto della sua vita. Tuttavia, non distingue tra un’infezione passata e una corrente.
2. Test di conferma del RNA del virus. Se il test degli anticorpi è positivo, viene eseguito un ulteriore prelievo di sangue per il test del RNA del virus dell’epatite C. Questo test può quantificare la quantità di virus presente nel sangue e aiutare a determinare la carica virale .Se questo secondo esame risulterà negativo significa che l’infezione non è in corso, ma ne è rimasta memoria nell’organismo. In questo si è contratto il virus dell’epatite C e si è guariti. Un risultato positivo, invece, indica un’infezione attiva da HCV che necessita di ulteriori valutazioni e trattamenti. Il paziente verrà indirizzato presso un Centro specialistico per valutare le condizioni del fegato e per pianificare comunque la terapia antivirale.
L’epatite C è un’infezione che colpisce il fegato, causata dal virus dell’epatite C, chiamato anche HCV. Il virus dell’epatite C si trasmette attraverso il contatto diretto con il sangue di una persona infetta. La maggior parte delle persone infettate non manifesta alcun sintomo nella fase iniziale, l’epatite acuta, ma sviluppa nel corso degli anni una infiammazione del fegato, l’epatite cronica, che può evolvere nell’arco di 10-20 anni in forme molto gravi e progressive che vanno dalla cirrosi al cancro del fegato.
Il virus dell’epatite C si trasmette attraverso il contatto diretto con il sangue di una persona infetta. Il contagio può avvenire in diverse occasioni che potremmo non riconoscere come situazioni di rischio. Le modalità di trasmissione più comuni sono: condivisione di aghi e siringhe; trasfusioni; tatuaggi o piercing; procedure ospedaliere a ambulatoriali; rapporti sessuali non protetti; interventi estetici (trucco semipermanente e interventi di dermocosmesi, trattamenti e ricostruzioni delle unghie, utilizzo di rasoi ); attività lavorative a rischio di punture con aghi contaminati o oggetti taglienti; trasmissione dalla madre al figlio durante il parto.
Se non curata, l’epatite C può causare danni irreversibili al fegato. Il 20-30% dei pazienti con epatite cronica C sviluppa nell’arco di 10-20 anni una cirrosi e, in circa l’1-4%, un successivo cancro del fegato. Una diagnosi precoce è fondamentale per curare la malattia ed evitare di trascurare le sue complicanze, e per prevenire la sua trasmissione ad altri.
Dalla scoperta del virus alla fine degli anni Ottanta, lo scenario della terapia delle malattie epatiche croniche causate dal virus HCV è completamente mutato. Grazie ai nuovi farmaci ad azione antivirale diretta, DAA di seconda generazione, oggi è possibile eliminare il virus nella maggior parte dei pazienti a prescindere dallo stadio della malattia. In Italia sono disponibili delle terapie estremamente efficaci, rapide e sicure. Sono farmaci da assumere per via orale in pillole per 8-24 settimane sotto la sorveglianza di un centro specializzato, che riescono ad eliminare definitivamente il virus dal corpo. Le terapie sono efficaci in oltre il 98% dei casi senza effetti collaterali rilevanti.