
Giardini. “Ribattezzato col nome di Giardini Naxos punto e basta, ecco il progetto che racchiude l’idea di una nuova era della politica. Prerogativa essenziale sono i valori, la dignità del popolo e la giustizia sociale, elementi primari di una evoluzione culturale, la cui finalità è quella di ridisegnare il sano tessuto sociale della città dei naxioti”: a dichiararlo è l’imprenditore Salvatore Graziano Foti.
“Un viaggio dalla storia passando dal presente per guardare al futuro – prosegue Foti – dove tutte le generazioni diventano protagoniste della rivalorizzazione, in chiave contemporanea, di quella cartolina d’altri tempi che tanto ha fatto parlare di sè il mondo dell’incoming turistico internazionale. Una nuova regia della macchina amministrativa, decisamente più armoniosa e versatile, affinché l’idealismo passionale di chi si sente prestato alla politica, si possa finalmente fondere con una strategia manageriale di salute pubblica, che metta al servizio della collettività le migliori risorse di alto profilo morale e professionale”.
“Questo progetto che porta la firma di un nuovo gruppo politico capitanato dal sottoscritto nasce proprio agli albori delle prossime elezioni amministrative e prende forma dall’esigenza di vivere la politica con la stessa vocazione di chi è impegnato in prima linea, nell’azione di difesa, rappresentanza e tutela di quanti, continuano ad investire le proprie risorse umane ed economiche in un territorio ormai terra di conquista, sempre più abbandonato a se stesso, dove parlare di regole diventa pura demagogia e dove persino i principi della democrazia diventano utopia”.
“Giardini Naxos punto e basta è un invito al confronto e al dialogo. Giardini Naxos punto e basta è quell’idea di maturità e apertura dinanzi al dramma economico e sociale che la città dei naxioti sta vivendo, è un invito affinchè si possa trovare una via conciliatoria che metta da parte i sovranismi dei sistemi e gli individualismi di quest’ultimo ventennio. L’obiettivo è il legittimo desiderio che si possa presto riconsegnare ai giovani sempre più sfiduciati un paese libero. Chi può, oggi più che mai, ha il dovere di cogliere quest’invito e di vivere questa fase storica come una missione morale nei confronti delle nuove leve generazionali. Ringrazio coloro che nel manifestarmi la loro stima e la loro fiducia mi guidano e m’indirizzano in questo percorso di crescita personale. La vostra fiducia in un cambiamento alimenta la forza delle idee di tutte le persone che rappresento e che scenderanno in campo per segnare la svolta”.