
Taormina. La “Manta Argentea” della Madonna “Non manufatta”, dopo il recente restauro, è stata inaugurata nella Basilica Cattedrale durante una celebrazione eucaristica presieduta dal parroco della città, mons. Carmelo Lupò. “Era un restauro – spiega mons. Lupò – che era stato previsto per l’inizio dell’anno. A causa di alcuni intoppi burocratici, l’inaugurazione è slittata al 31 maggio. Speravamo di poter dare vita alla cerimonia nella giornata del 13 maggio, ma sempre per motivi legati alla burocrazia siamo stati costretti a rinviare tutto di qualche settimana. Il restauro è stato completato il 18 maggio. Avremmo potuto inaugurare subito la Manta Argentea, ma poi c’è stata la settimana del G7 e non mi è parso giusto limitare la celebrazione solo ai residenti nella Zona di massima sicurezza. La Manta appartiene a tutto il popolo taorminese. Questa celebrazione, in passato, era molto sentita, ma ho l’impressione che adesso vada incoraggiata, perché molti l’hanno dimenticata, molti l’hanno messa in secondo piano. Si tratta della devozione più antica, perché risale al 1.100 o al 1.200. La Madonna non manufatta attraversa anche la storia. Ci sono dei momenti significativi. Secondo la tradizione gli angeli l’hanno affidata a S. Pancrazio. Di fatto è un’opera bizantina, che fu salvata dall’invasione dei Saraceni. Fu ritrovata nel pozzo di Badia Vecchia, insieme a un’altra opera, la Madonna con il Bambino, il S. Giovanni insieme al Crocifisso. C’è anche un’iscrizione bellissima del 1693, dove il testo recita con chiarezza che la Madonna salvò Taormina dal terremoto, mentre altre città furono distrutte o comunque fortemente danneggiate. L’autorità taorminese dell’epoca si impegnò a ricordare sempre a ricordare quella data, ovvero l’11 gennaio. Questa devozione mariana forte dei taorminesi lega la Madonna non manufatta, la Madonna della Rocca, Maria Ausiliatrice e la Madonna delle Grazie”.