Taormina. Da Daniele Chirico, riceviamo e pubblichiamo: “Nella mattinata del 4 ottobre 2016, con l’ampia partecipazione di illustri personaggi taorminesi, di turisti di tutte le nazionalità ma anche di comitive di gente comune accompagnata dai propri amici a quattro zampe e con il sussidio dei sempre attenti custodi del Parco di Taormina, è stata ricordata la leggendaria Florence Trevelyan Trevelyan, scomparsa prematuramente nel 1907 a soli 55 anni. Sono stati depositati numerosi omaggi floreali ai piedi del suo busto bronzeo, posto nello straordinario scenario della Villa comunale, già Hallington siculo da Lei così nominato quando lo realizzò tra il 1897 ed il 1898. Apprezzata la presenza dell’assessore alle Politiche ambientali e del Verde pubblico del Comune di Taormina, Pina Raneri, che ha omaggiato la filantropa britannica recandole personalmente meravigliosi ciclamini rosa e che in anteprima ha garantito a tutti i presenti che nell’arco di tre anni, come da accordi politico economici stipulati con il Governo centrale, la villa comunale verrà sistemata nella parte del belvedere crollato per 22 metri a causa della pioggia l’anno scorso, ma che soprattutto verranno ristrutturati i famosi quattro beehives, le inusuali costruzioni a forma di pagoda ideati da Florence Trevelyan e ai quali diede i nomi di Casa della Capra, Campanile, Bagnoli e Calverley Cottage. All’assessore Raneri è stato anche evidenziato che la villa comunale di Taormina è ancora oggi intestata a Giovanni Colonna Duca di Cesarò, che la storia documentata ci tramanda quale oscuro figuro nemico politico del Sindaco Cacciola (1847-1927) e di Taormina, Ministro nel Governo fascista dal 1922 al 1924. La storia riporta che il duca di Cesarò, dopo il grande sisma del 1908, fece escludere Taormina dall’elenco dei Comuni aventi diritto ad ottenere dal Governo il sussidio economico per organizzare l’igiene e la sanità pubblica, poiché secondo la sua relazione presentata il 12 giugno 1911 al Parlamento, il terremoto non aveva provocato danni nè all’abitato né alle fognature (G.U. n. 95 del 22 aprile 1909). Nel 1921 Colonna presentò alla Camera dei Deputati la proposta per espropriare Giardino Trevelyan, che avvenne poi nel 1923 per il miglioramento in Taormina per pubblica utilità, mediante l’espediente di rivalersi di una vecchia norma del 1885 emanata esclusivamente per il risanamento di Napoli e che avrebbe previsto il risanamento delle fognature di Taormina che non si realizzò mai, poichè non ve ne fu alcun bisogno. L’esproprio del 1923 fu sottoscritto dal re Vittorio Emanuele III, da Mussolini, dal Ministro dei Lavori Pubblici Carnazza, dal Ministro della Pubblica Istruzione Gentile e dal Ministro del Tesoro De Stefani ma non dal duca di Cesarò che non si assunse la responsabilità del misfatto, restando così nell’ombra. Nel 1940 Cesare Acrosso, ultimo podestà di Taormina, per molti anni segretario particolare del duca di Cesarò, intestò per gratitudine il Parco al duca, collocando numerose targhe di marmo agli ingressi dell’attuale villa comunale che ancora oggi sono rimasti tali. Nel 1946 il Parco doveva essere intestato ufficialmente a Maria José del Belgio, ultima regina d’Italia e moglie di re Umberto II di Savoia, ma l’intestazione fu registrata solo su alcune carte topografiche, dato che il suo regno durò soltanto 40 giorni (dal 9 Maggio al 18 Giugno 1946) poichè nel Giugno del 1946 il referendum popolare proclamò la Repubblica a discapito della Monarchia e l’intestazione del Parco rimase così al duca di Cesarò. L’assessore Raneri prendendo atto di questa importante scoperta documentale pubblicata recentemente in un libro, ha garantito che presenterà in tempi brevi un’interrogazione al Consiglio comunale di Taormina affinchè la villa di Taormina torni ad essere giustamente intestata con il suo nome originario di Hallington siculo o quantomeno venga attribuita alla sua vera ideatrice Florence Trevelyan Trevelyan. Nel primo pomeriggio della stessa giornata, l’Associazione Onlus Florence Trevelyan Trevelyan 1852-1907 che organizza tutti gli anni questa iniziativa, si è recata anche in Contrada ‘a Francisa, sul Monte Venere di Castelmola, per omaggiare Florence Trevelyan Trevelyan presso il suo mausoleo dove riposa nella sua tomba, posta in un fondo privato. Ringrazio tutti gli intervenuti, dando appuntamento all’anno prossimo. Daniele Chirico, presidente dell’Associazione Onlus Florence Trevelyan Trevelyan 1852-1907″.